CHI VUOLE UN CENTRO MEDICO
A BAREGGIO ?


CURE PRIMARIE


Viviamo un momento storico in cui sembra prevalere la cultura della morte, come ha denunciato Giovanni Paolo II nei 27 anni del Suo pontificato. In realtà, influenza le persone e le loro vite con diverse conseguenze negative sull’azione socio-politica ed economica del Paese.

In modo particolare, assistiamo ad un’evoluzione preoccupante nel campo di tutti quei servizi che vanno a costituire il “mondo della salute”, e quindi toccano direttamente il bene della persona umana. In realtà ciò che potrebbe sembrare oggetto di studio, materia di un corso di bioetica o di una proposta di legge, diventa argomento di dibattito appassionato e di chiacchiere da bar, proprio perché è in gioco il bene della persona umana nella sua concezione fondamentale : come unione di corpo e anima. Non c’è un’antropologia seria che possa dimenticarlo.

Chi deve occuparsene per compito istituzionale, nelle diverse articolazioni dei servizi pubblici sul territorio, non sempre viene a trovarsi nelle condizioni di poterlo assolvere, ma sempre necessita della collaborazione di tutti per poterlo fare. Nella pratica del nostro lavoro, non si trova nessuna vera soluzione, se si rinuncia a un dialogo serio, libero e sincero. Ma se si usa questo metodo, non solo si può assistere chiunque, ma si possono ottenere risultati che non si speravano.

Erano necessarie queste tre premesse, per inquadrare bene una questione che interessa i cittadini del nostro paese: l’offerta di servizi della salute di tipo ambulatoriale (cosiddette “cure primarie”) cioè di prestazioni mediche (specialistiche e non) integrate con quelle paramediche (infermieristiche, fisioterapiche, ed altre) da fornire in base a protocolli previsti dalla Asl e dalla Regione, in accordo alle linee-guida che competono al ministero centrale.

Il sottoscritto è stato interpellato in diverse circostanze sulla fattibilità di un Centro Medico a Bareggio. Lo stesso Sindaco, come alcuni politici, colleghi medici e semplici cittadini si sono detti interessati a dotare il nostro territorio di un tale Centro, pur conoscendo non poche difficoltà di varia natura, che impedirebbero di realizzarlo. Si tratta di qualcosa che già esiste in altri Comuni d’Italia, come è stato appreso dal sottoscritto durante un recente work-shop che s’è tenuto nella nostra Università degli Studi a cura dell’Associazione Medicina e Persona. In questa come in altre occasioni, fra diversi amministratori sacerdoti e semplici persone intervenute, si è colta la stessa volontà di farsi interpreti dei più deboli, perché “i diritti dei deboli non sono diritti deboli” dice sempre lo stesso Arcivescovo (cfr. Card.Tettamanzi agli Amministratori: - Oltre la burocrazia, dentro la legge, attenti alla persona , Centro Ambrosiano).

Per assicurare la possibilità di un approcio serio al tema della salute, abbiamo invitato a parlarci Sua Eccellenza Mons.Angelo Mascheroni, da tempo impegnato nell’Ufficio Salute della Curia di Milano. Con lui vogliamo identificare le linee di un’azione solidale, e prepararci a celebrare degnamente la Festa Mondiale del Malato, in calendario per sabato 11 febbraio prossimo.