Dr. Gianni Geraci
Presidente
Gruppo Omosessuali Credenti



2 Maggio 2010

Ciao Alen,
ho appena finito di leggere con calma l'articolo che hai scritto sul convegno organizzato da Nuova Proposta.
Mi ha colpito la tua proposta finale di cui condivido la grande concretezza.
Se tu ci stai, anch'io ci sto e così siamo in due.
Da questa sera mi impegno a recitare ogni giorno, masticandole con calma, le parole del Padre nostro.
Proponiamo la cosa anche alle persone che ci sono vicine.

Grazie davvero

Gianni Geraci



17 Aprile 2010

Ciao carissimo,
sto lavorando proprio in questi giorni alle veglie.
Sembrava all'inizio che la Fonte (il gruppo di don Domenico) e il Varco (un gruppo che fa riferimento alla comunità valdese e che è composto in prevalenza da ex cattolici che sono diventati protestanti) volessero andare ciascuno per conto suo come é successo lo scorso anno.
La responsabilità principale, secondo me, é dei Valdesi (ma io preferisco chiamarli ex cattolici, perché i valdesi veri sono davver un'altra cosa) che non sono interessati a vivere eventuali momenti di accoglienza da parte della Chiesa Cattolica (il fatto è che questi momenti di accoglienza metterebbero in discussione alcuni dei motivi che li hanno spinti ad abbracciare il protestantesimo).
Ma quest'anno la provvidenza ci ha messo lo zampino e il tempio valdese di via Francesco Sforza é in restauro. Ne consegue il fatto che gli amici del Varco hanno detto di essere interessati a una veglia ecumenica.
Adesso vediamo cosa decidono domani quelli della Fonte e poi ci si metterà al lavoro. Spero che quest'anno ci possa essere anche tu a pregare con noi.

Un abbraccio forte

Gianni



14 Aprile 2010

Ciao Alen,
hai ragione quando dici che il clima non è dei migliori e una situazione simile a quella che è capitata a un tuo amico è capitata a un degnissimo prete che opera da tanti anni a Milano e che ha l'abitudine di girare in Clergyman.

Tra l'altro gli ambienti della curia Romana, al posto di lavorare per rasserenarlo, sembra che facciano di tutto per aggravare la situazione.
Non parlo tanto di monsignor Babini che è vittima della sua vanità, adesso che è in pensione e che non ha più incarichi si lascia abbindolare da alcuni giornalisti disonesti.
Parlo piuttosto del padre Cantalamessa: ma era il caso di tirar fuori la Shoah?
O parlo piuttosto del cardinal Sodano: era il caso di andare contro un cerimoniale che era lo stesso da anni per dire certe cose?
E parlo soprattutto del cardinal Bertone: in un momento in cui finalmente l'attenzione dei media stava iniziando a diminuire le sue uscite hanno rimesso al centro del dibattito in corso nell'opinione pubblica il tema degli abusi sessuali compiuti sui minori da parte di esponenti del clero.

Sembra di assistere a una puntata di dilettanti allo sbaraglio. Mai possibile che nessuno li avvisi e li corregga?

Davvero dobbiamo pregare tanto, perché la chiesa, in questo momento, ne ha particolarmente bisogno.

E sarebbe bello se anche la chiesa tutta, invece di perdersi in discussioni inutili e controproducenti (come le dichiarazione del cardinal Bertone) trasformi le difficoltà del momento presente in una grande opportunità per trovarsi unita a pregare il Signore di aiutare le vittime di certi episodi (dando magari un adeguato spazio a queste stesse vittime durante questi momenti di preghiera), di convertire il cuore dei sacerdoti che hanno compiuto certi atti criminali dando loro il coraggio di affrontare con il giusto atteggiamento le sanzioni penali e canoniche a cui dovranno andare incontro, di vincere nel cuore dei vescovi quella paura dello scandalo che li ha portati a fare degli errori di valutazione che hanno avuto poi delle conseguenze gravi, di spingere infine la chiesa tutta a confidare comunque nel Signore che la continua ad esserle vicino.

Un abbraccio

Gianni



20 Febbraio 2010

Ciao Alen,
ho letto finalmente la tua lettera al cardinal Caffarra.
La considero molto utile e ti ringrazio per averla scritta.
Don Leandro Rossi, quel teologo santo che, poco prima di morire, è venuto al Guado perchè aveva "deciso di dire finalmente la verità", nella sua lunga relazione sul tema "Quale castità per gli omosessuali?", a un certo punto diceva: "Occorre dare alle persone il tempo per cambiare. Se non si da loro il tempo, quelle se lo prendono di stizza e il cambiamento diventa più difficile".
Tu hai dato al cardinale Caffarra alcuni spunti di riflessione che possono aiutarlo a mettere meglio a fuoco il tema dell'omosessualità.
Adesso si tratta di dargli il tempo per capire e per cambiare atteggiamento pregando per lui (che mi pare, tra l'altro, non stia nemmeno bene).
L'atteggiamento giusto é quello di chi non smette di ricordare certe cose, ma mantiene un rapporto cordiale con i suoi interlocutori anche quando sembra che non colgano il senso di quello che dice.
Mi pare che questo sia l'atteggiamento che tu hai e, per questo atteggiamento, ringrazio davvero il Signore.

Gianni

PS:
Mercoledì sono andato alla veglia di preghiera di Viale Padova, mi aveva invitito il parroco della parrocchia in cui si trova il Guado. Davvero, in certi momenti, è importante mettersi in ascolto della parola di Dio e pregare insieme. Come diceva C.S.Lewis: «Non avremo mai la certezza che questo serva a Dio. Di sicuro sappiamo che questo serve a noi!».



6 Febbraio 2010

Ciao Alen. ho caricato la tua recensione sulla pagina che abbiamo dedicato a Giorgio Girard.
Visto che, per esigenze redazionali, sono state fatte alcune modifiche ti chiedo di dare un'occhiata e di vedere se è ok.
La trovi qui:

http://www.gianni.geraci.name/
GAYCRISTIANI/ANTROPOLOGICA/090919_Giorgio_Girard.htm


A presto.

Gianni Geraci



21 aprile 2009

Caro Dr. Pandolfi,
quella che ci ha fatti incontrare non e' una professione.
Di professione faccio l'impiegato.
Quello che ci ha fatti incontrare
e' la vocazione a cui il Signore mi ha chiamato.
Mi fa piacere che tu consideri la mia Fede
motivo che ti porta a ringraziare Dio.
La Fede e' un dono di Grazia
e dovrebbe essere per noi motivo di gratitudine.
Quanto all'imbecille, non ci vedo nulla di paterno da parte tua.
Lo dico per rispetto alla Verita',
quella Verita' che costituisce il Dato su cui
siamo chiamati sempre e comunque a confrontarci.
in nome di questa Verita' ribadisco il mio affetto per te:
non e' legato a un sentimento,
non e' legato a una convenienza,
ma e' legato al comandamento
che fa dell'amore la nostra vocazione.
Ma e' sempre in nome di quella stessa Verita'
che ti dico di non confondere i piani
e di considerare il discorso del Papa sui preservativi
non un atto di magistero,
significherebbe tradire il senso del magistero.
Ha parlato di un argomento su cui
non ha autorevolezza, ed ha detto
una sciochezza.
Adesso dimentichiamo quello che ha detto sui preservativi
come metodo profilattico contro le malattie
a trasmissione sessuale
e concentriamoci su quello che ci dice
della Speranza a cui siamo chiamati.

Tuo in Cristo Gianni Geraci