CORRIERE DELLA SERA
LUNEDI 28 NOVEMBRE 2005
PSICOLOGI E PREGHIERE, LA CLINICA PER I PRETI PEDOFILI


Brasile, nel centro aperto in segreto da italiani. “Curiamo i fratelli, senza scandali”

Una manifestazione per i pedofili negli Stati Uniti: il problema dei preti pedofili ha richiesto un intervento dei Vescovi da parte della Santa Sede. Fa scandalo il diario di un prete accusato di avere abusato di decine di ragazzini.

Barretos (Brasile) – Luis, Jaime, Felipe e gli altri pranzano in dieci minuti, scambiando poche parole. Sulla tavola riso e fagioli, carne, manghi e banane del giardino. Fa caldo a Barretos, come tutti giorni dell’anno.
Padre Mario si alza e tutti fanno il segno della croce, sparecchiano, Felipe corre in cucina a lavare i piatti, è il suo turno. Poi tutti salgono in camera. Iniziano le attività del pomeriggio, lettura, preghiera, computer, qualche lavoretto. Qualcuno ha appuntamento con Nilda, la psichiatra. Luis e gli altri hanno fra i 30 e i 40 anni, vestono maglietta e jeans, sono di pelle olivastra. Accenti del sud ma anche del lontano nordestino. L’accordo per passare una giornata con loro è stato chiaro: niente nomi veri, niente dettagli sul motivo della loro permanenza qui, in una casa parrocchiale qualunque, in una cittadina qualunque del Brasile. Questo posto è come se non esistesse, non ha un nome, le sue attività non sono mai apparse nei documenti ecclesiastici. Ma i vescovi brasiliani lo conoscono per qualche gatta da pelare, o ne hanno sentito parlare, e hanno il numero di telefono in agendina. Esiste da qualche anno ed è gestito da sacerdoti italiani.

La loro caparbia discrezione si allenta a fatica, ma con grande cortesia. “Nemmeno noi sappiamo bene come chiamarlo – spiega padre Angelo Fornari cremonese – diciamo centro di accompagnamento per sacerdoti in difficoltà? Ma anche piccola clinica di provincia va bene…” Suona malissimo, invece, clinica per sacerdoti con devianze sessuali, peggio ancora pedofili. Ma è una parte importante di questa storia. In quello che è tuttora il più grande paese cattolico del mondo, i casi di abusi su minori si ripetono. Squarci che rivelano una realtà tenuta quasi sempre sotto silenzio. Proprio come è discretissima l’esistenza di centri specializzati come questo.

Barretos a 400 chilometri da San Paolo, è un Brasile poco brasiliano, non ci sono spiagge, favelas, e al posto del samba risuonano le ballate sertanejas, il country dei cow-boy che parlano portoghese. Attorno alla cittadina solo distese di canne da zucchero e aranceti. I sacerdoti della Congregazione di Gesù Sacerdote sono arrivati 40 anni fa: in Italia si chiamano Padri Venturini dal nome del fondatore, un sacerdote che istituì il gruppo nel 1926. In Brasile hanno portato la missione per cui sono nati: preti che aiutano preti quando
ci sono vocazioni che barcollano sotto il peso del quotidiano.

A Barretos siamo giunti seguendo le indicazioni di alcuni esperti di pedofilia, ma anche di famiglie colpite da queste tragedie, che urlano contro le gerarchie: nascondono i preti – dicono – li sottraggono alla giustizia, li fanno sparire nelle loro cliniche … ma i sacerdoti negano con forza: non ci sono latitanti qui … - dice padre Angelo – ma allo stesso tempo sostiene che la questione della pedofilia esula dalle questioni del centro. “Riceviamo le segnalazioni dei vescovi, richieste per accogliere sacerdoti con problemi seri. Non conosciamo e non vogliamo conoscere la loro posizione con la giustizia.
La Chiesa li copre? Non vuole scandali, questo si. E’ giusto che il recupero della persona venga prima di ogni altra cosa. Crede che il carcere serva a qualcosa?” Padre Angelo cita il caso di un uomo laico, la cui moglie ha scoperto dopo 20 anni che lui violentava le figlie regolarmente. “Siamo venuti a saperlo, non abbiamo chiamato la polizia, ma uno psicologo”. La clinica dei preti pedofili è una casetta a due piani a due passi da Nostra Signora del Rosario.



Nessuno a Barretos ne conosce le attività: credono che vi si svolga solo la normale vita parrocchiale. Gli ospiti vengono accolti dopo un periodo di prova e un test. Padre Mario è il responsabile. La permanenza non supera mai i 6-7 mesi. Negli ultimi tre anni sono passati da qui una ottantina di sacerdoti, non più di 5 o 6 alla volta.
E i risultati sono buoni. Una minoranza ha deciso di abbandonare il sacerdozio, gli altri si sono in qualche modo reinseriti nella Chiesa, magari hanno cambiato posto.
Difficile strappare i dettagli a padre Mario, il quale ammette che diverse decine avevano scompensi nella loro vita sessuale.
Comuni anche i problemi legati al denaro: debiti di gioco e cleptomania. Il settimanale brasiliano Istoè ha pubblicato qualche giorno fa un articolo nel quale si sostiene che una commissione del Vaticano è in Brasile a causa dell’allarme che c’è stato intorno alla pedofilia.

I preti di Barretos dicono di non avere contatti con i rappresentanti del Vaticano: il loro lavoro è totalmente sganciato dalle gerarchie. Nel segreto assoluto vive un’altra struttura nata negli ultimi tempi a San Paolo: l’Istituto Terapeutico Acolher ( in portoghese: accogliere). Responsabile è un religioso con un curriculum di tutto rispetto: padre Edenio Valle, psicologo e vice-direttore della locale Università Cattolica.
Accogliere è una palazzina nel centro della metropoli, e a differenza di Barretos i sacerdoti non vivono qui, ma vengono solo per la terapia. Gli operatori che vi lavorano non sono autorizzati a parlare. Padre Edenio accetta un colloquio al telefono. Ammette di avere ricevuto richiesta di assistenza per almeno 500 casi, oggi ne segue un’ottantina. Come a Barretos, i vescovi entrano in contatto con lui. Il sistema è lo stesso: se il sacerdote è disposto a farsi curare, si trova un posto dove sistemarsi e inizia la terapia. Padre Edenio nega di nascondere i preti, ma ammette di non avere il controllo di tutte le situazioni. I casi di pedofilia sono parecchi, ma i casi criminali su cui i giornali fanno tanto scandalo, non sono più di una decina in tutto il Brasile.

La vicenda: dieci giorni fa scoppia in Brasile lo scandalo dei preti pedofili ed è il settimanale Istoè ( Così è ) a pubblicare il diario del prete pedofilo padre Tarcisio Tadeu Spricigo, che avrebbe anche compilato le dieci regole per restare impuniti. Per il giornale brasiliano Papa Ratzinger avrebbe inviato una commissione per indagare sulle denunce di abusi compiuti soprattutto a danni di bambini poveri.