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INTERVISTA AL SEGNO
Maggio 2005



Nella foto: Mons. Luigi Villa con il Cardinale Attilio Nicora (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica)


Nota Bene: sono state mantenute le virgolette, come si trovano nel testo originale tratto dal giornale della chiesa ambrosiana, senza attribuire le loro posizioni ad eventuali refusi o disattenzioni della giornalista. Comunque vengono offerte le seguenti parole per impetrare da Dio vocazioni sacerdotali, in questi tempi di drammatica penuria.

I curatori


QUEL GIORNO C’ERO ANCH’IO


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Non aveva ancora 11 anni il piccolo Luigi, quando nel 1921 entrò in Seminario a Seveso. Oggi, che ne ha quasi 95, la sua mente è ricca di ricordi. “Ero presente alla posa della prima pietra nel Seminario di Venegono, il 6 febbraio 1928, nel sesto anniversario dell’elezione di papa Ratti, Pio XI al pontificato, e all’inaugurazione del Seminario”, racconta monsignor Luigi Villa. C’erano i ragazzi del liceo che venivano da Monza, quelli del ginnasio da Seveso ( San Pietro) e i seminaristi di teologia da corso Venezia 29 a Milano.

All’inaugurazione del Seminario quel 12 maggio 1935 c’era il cardinale Idelfonso Schuster Arcivescovo di Milano, ma
chi tenne il discorso fu don Giovanni Colombo, professore di letteratura italiana al liceo, e “fece un vero capolavoro”.

Erano presenti i prefetti di cinque provincie, perché la diocesi allora comprendeva Milano, Pavia, Cremona, Lodi e Como e “ anche il fascista Mario Gramsci (fratello di Antonio) primo segretario federale di Varese”.

“Io sono entrato in
Seminario a Venegono nell’ottobre del 1930” riprende a raccontare monsignor Villa “che era stato aperto durante l’estate. Entrare allora non era facile: bisognava avere una vocazione matura, perché la selezione era fortissima”.

Monsignor Francesco Petazzi, il rettore maggiore in quegli anni fece costruire il Seminario “contro la sua volontà, perché non lo voleva a Venegono, ma a Milano”. Lo stesso Arcivescovo, il cardinale Eugenio Tosi (che morì il 7 gennaio del 1929, n.d.r.) aveva già adocchiato un terreno ad Affori, e l’ex-ospedale militare, che poi fu acquistato da padre Gemelli per fondare l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

In effetti, ammette monsignor Villa “la creazione del
Seminario di Venegono è stata un’illusione di Pio XI e dell’Abate Schuster, il quale voleva costruirlo come fosse un monastero, mentre il Papa Ratti diceva che Milano si sarebbe sviluppata ( e avrebbe conglobato Venegono, n.d.r.) . Quindi era sicuro che a Venegono Inferiore sarebbe accaduto come per la Cattedrale di San Patrizio a New York, che all’inizio dell’Ottocento era stata costruita in periferia (ma poi si venne a trovare in centro, n.d.r.). Insomma Venegono si sarebbe presto unita a Milano. “Oggi però il Seminario è ancora molto lontano”.